Nello stesso giorno che io nascevo, poche ore prima, a Leon, in Nicaragua, la guarda nazionale ammazzava barbaramente quattro studenti colpevoli solo di chiedere il diritto alo studio e alla libertà. Iniziò così una rivolta durata vent'anni e conclusa il 19 luglio 1979 con la cacciata di Somoza, uno dei più sanguinari dittatori.
A Leon c'è un museo che ripercorre le tappe della rivoluzione. È in stato di abbandono e vive grazie all'impegno di alcuni "reduci" di quegli anni.
Sono stato a vedere il museo con Valeria. Una vera emozione per me che avevo seguito la rivoluzione dall'Italia quando ero un giovane di 20 anni.
La storia di un popolo è importante perché è il patrimonio più grande.
In quella rivoluzione c'erano le speranze di un Nicaragua libero, ma anche di un mondo migliore per tutti. Il Nicaragua era nei cuori di tanti italiani. Lo è ancora perché è una terra meravigliosa.
E' importante difendere quel museo e farlo diventare ancora più bello.
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