"Non riesco a vederla con gli occhi di un turista, ma forse così il fascino è ancora maggiore. Sarò passato migliaia di volte da piazza della Rocca a Viterbo, ma questa fontana, soprattutto di notte, è proprio bella".
Ieri sera sono uscito a camminare e scrivevo così sul mio profilo di Facebook.
Sono a Viterbo per un'accoppiata vincente di oltre un secolo e mezzo. Ieri la festa di una mia zia che compiva 70 anni e domani quella di mia mamma che ne fa 82. Arzille e belle pimpanti entrambi, per non dire del loro fratello maggiore che ne ha appena fatti 90.
Cambiano i tempi. Quella che resta uguale a se stessa (e non sempre è una bella cosa) è la mia Viterbo. Non è solo la città natale, ma un luogo dove torno sempre con grande piacere. L'adolescenza fissa ricordi indelebili, io poi ho continuato a coltivare tanto in quella terra. Girovagarci anche di notte, direi soprattutto in quelle ore, è un po' come tenere le mai in tasca sapendo bene come sono fatte (le mani, come le tasche), ma qualche volta trovandoci qualcosa di diverso, di dimenticato.
A Viterbo continuo a vivere emozioni e così, pur nella sua quasi immobilità, mi si presenta sempre affascinante. Peccato i tempi sempre tirati, ma resta un dono poterla vivere anche così.
Ieri sera sono uscito a camminare e scrivevo così sul mio profilo di Facebook.
Sono a Viterbo per un'accoppiata vincente di oltre un secolo e mezzo. Ieri la festa di una mia zia che compiva 70 anni e domani quella di mia mamma che ne fa 82. Arzille e belle pimpanti entrambi, per non dire del loro fratello maggiore che ne ha appena fatti 90.
Cambiano i tempi. Quella che resta uguale a se stessa (e non sempre è una bella cosa) è la mia Viterbo. Non è solo la città natale, ma un luogo dove torno sempre con grande piacere. L'adolescenza fissa ricordi indelebili, io poi ho continuato a coltivare tanto in quella terra. Girovagarci anche di notte, direi soprattutto in quelle ore, è un po' come tenere le mai in tasca sapendo bene come sono fatte (le mani, come le tasche), ma qualche volta trovandoci qualcosa di diverso, di dimenticato.
A Viterbo continuo a vivere emozioni e così, pur nella sua quasi immobilità, mi si presenta sempre affascinante. Peccato i tempi sempre tirati, ma resta un dono poterla vivere anche così.
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