Nella vita la colonna sonora non è così avvolta nelle nostre storie. In Quasi amici con Ludovico Einaudi è perfetta e svolge un bel ruolo.
Il film, ispirato a una storia vera, racconta l'incontro tra Philippe e Driss. Il primo ricchissimo, colto, elegante e rimasto tetraplegico dopo un incidente con il parapendio. Il secondo è un giovane immigrato appena uscito da sei mesi di galera e, a prima vista, grezzo e opportunista. Tra i due scatta una strana empatia e da lì il rapporto cresce trasformandosi in una vera amicizia.
Una commedia che ha il gusto e la delicatezza di trattare un tema difficile come l'handicap con una naturalezza e una leggerezza incredibile. Mai banale o sopra le righe. Mai "piagnone" o melenso, ma nemmeno crudo e disincantato. Semplicemente come dice a un certo punto Philippe "il vero handicap che non ho superato è quello della morte di mia moglie".
Ognuno di noi da vicino non è normale e il film lo mette in scena con maestria. Tra i due scatta complicità, oltre che affetto e così tutto scorre anche se a volte le situazioni in cui si trovano sembrano surreali.
Da vedere.
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