Un dato che diventa ancora più preoccupante se si guarda alle varie aree del territorio dove non si votava per le comunali. Nel nord della provincia l’affluenza è rimasta intorno al 40%. Una situazione simile si è registrata in Valtellina, segno della distanza che queste zone montanare vivono rispetto alla Regione.
C’è da riflettere e tanto. La partecipazione è un indicatore importante per la democrazia di un paese. In ogni caso politicamente e numericamente
Tutto questo farà molta più chiarezza a livello nazionale, ma soprattutto qui, dove
Dopo il voto delle politiche qualcuno ha scritto che tutto sarebbe stato più semplice, perché con la riduzione del numero dei partiti, le commissioni si potevano riunire in una Panda. C’è stata una “semplificazione” politica assoluta che però, fino ad oggi, non sembra aver prodotto grandi risultati.
Dopo il voto regionale il centrodestra e
Il nostro Paese si conferma conservatore, ma anche con una grande novità. Quella che fino a un decennio fa era considerata “maggioranza silenziosa”, oggi è maggioranza politica e di governo. Non è una cosa da poco, perché tira via ogni velo di ambiguità. Una maggioranza che, grazie anche a una continua campagna mediatica, ha anche fatto passare un sistema valoriale molto diverso. Il rischio di derive populiste è evidente a tutti. Il rischio di confondere le acque con l’uso di parole ambigue come riforme, quando spesso, si veda le vicende legate alla scuola, si tratta solo di tagli e di provvedimenti di facciata, è molto forte.
Il rischio di non assumere decisioni per paura di perdere consenso è dietro l’angolo. Così come il rischio di continuare a vedere nell’altro il pericolo, il nemico, soprattutto se “diverso”.
Nell’altro versante, quello dell’opposizione, il rischio maggiore è di non essersi resi conto che un’epoca è definitivamente chiusa, ma non quella degli ideali.
venerdì 2 aprile 2010
Non ci sono più scuse
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