Sono volato fino a Puerto Cabezas per una di quelle coincidenze strane e affascinanti che succedono nella vita. Letti alcuni miei post durante il primo viaggio in Nicaragua, Martin mi ha scritto. “Ma lo sai che mia sorella vive lì?”
E come avrei potuto saperlo? Ma nel nuovo viaggio non potevo
certo mancare un incontro con Denise e suo marito. Da Leon si erano spostati in cima alla costa atlantica, ma poco male, un aereo della compagnia interna e l’opportunità di conoscerli e di visitare un’altra zona del Nicaragua.
Nella storia di Denise e Lynn galeotta fu Cuba. Argentina lei e nica lui, entrambi trentatreenni, sono medici e si sono conosciuti undici anni fa mentre frequentavano il primo anno di medicina.
Scattato l'amore, sono rimasti insieme sull'isola fino alla laurea.
"Sono arrivata a Puerto Cabezas in una giornata di maltempo quando ero in cinta di sette mesi. Un volo avventuroso con un aereo di 12 posti, il più piccolo della flotta de La Costeña. Con tutti gli scossoni durante il volo, avevo paura di partorire li sopra il mio bambino". Abraham, un nome in omaggio al nonno russo, invece lo ha fatto nascere il suo papà all'ospedale. "Quel giorno eravamo senza corrente elettrica, e solo con una grossa lampada".
Denise è serena e mi racconta queste avventure mentre Abraham sta giocando con un'amichetta, compagna della pre scuola dove vanno insieme. Lui ha cinque anni ed è bellissimo, una socialità travolgente e non posso sottrarmi quando, arrivati a casa, prende due guantoni da baseball per giocare con me. Poi, visto che secondo lui potevo esser capace, abbandona il suo per afferrare la sua piccola mazza e mi invita a lanciare la palla per battere. Insceniamo così una sorta di partita con lui che, colpita la palla, scatta a un'ipotetica prima base per andare a fare punto.
C'è pace ed allegria, dove basta poco per veder sorridere un bambino. I problemi sociali sembrano lontani, e nelle parole dei genitori non c'è preoccupazione per il livello della vita o per la povertà diffusa, quanto proprio per le prospettive che potrà avere questa meravigliosa creatura di cinque anni.
Lynn è nato qui. Ha undici tra fratelli e sorelle, e molti vivono nelle comunità intorno, alcune raggiungibili solo attraverso ore di navigazione con piccole barche. Lui fa il medico internista all'ospedale. Mentre stiamo uscendo per andare a mangiare camarones in un locale sul mare, arriva l'autoambulanza a prenderlo per un'urgenza. Non ci rovina la festa perché la cosa si risolve in fretta.
"Non avevo un progetto preciso per diventare medico. Poi, dopo un uragano, ho scoperto che Cuba intendeva formare medici locali e così approfittai dell’opportunità e sono andato a studiare li". E proprio sull'isola Lynn ha conosciuto Denise che era andata a fare l'università lasciando l'Argentina.
Denise parla bene l'italiano perché è stata diversi mesi da suo fratello, "lo zio sputafuoco" come lo presenta a suo figlio per l'attività di attore che svolge Martin in Italia.
"Dopo Cuba siamo venuti a vivere a Puerto Cabezas per due anni. Poi abbiamo avuto la possibilità di fare la specializzazione a Leon e così ci siamo spostati per altri tre anni". Sono tornati insieme solo da un mese e ora anche Denise insegna all'università e lavora, anche se con un contratto a tempo, come pediatra all'ospedale.
Lynn conosce tutti e con lui si parla del passato della sua città, ma anche del possibile futuro. Qui c'è bisogno di tutto e in modo particolare di questi giovani medici che fanno quello che possono. Ai problemi sociali si sommano spesso le calamità naturali come nel 2007, quando un uragano violentissimo distrusse gran parte dei villaggi. Lynn si trasferì in una delle zone più colpite e venne raggiunto da Denise che convinse gli ufficiali americani a portare i elicottero altri farmaci al campo del marito dove non era sufficiente una presenza medica e basta.
Il Nicaragua ha bisogno di queste energie. Non c'è alcun eroismo nelle loro scelte, ma una forte determinatezza nel voler costruire un mondo migliore.
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