lunedì 14 febbraio 2011

Oggi è facile crederci

l termine di un incontro pubblico in cui ero stato chiamato a parlare di “Giovani e politica”, il responsabile del circolo Acli di Cassano Magnago mi ha donato l’ultimo numero del loro bollettino. Con una punta di orgoglio mi ha sfogliato “Condividere”, un ciclostilato che riporta alcuni documenti e resoconti sulle loro attività. Nel 2009 tra servizi fiscali, previdenziali e turistici sono state gestite oltre 7.500 pratiche.
Un numero incredibile di cittadini che trovano persone attente, preparate e disponibili. In quella piccola e accogliente sede si respirava un aria densa delle contraddizioni del nostro paese.
Valori profondi, senso della comunità e del servizio per la propria gente si intrecciano a una militanza anagraficamente sempre più anziana, che guarda ai cambiamenti con curiosità, ma anche con qualche timore. Si respira però l’aria di chi ha una passione profonda e sente inadeguato il modo di trasmetterla.
Quella sera ero arrivato direttamente da una riunione di lavoro in cui si era discusso di un progetto per iPad. Il segno di una continua sfida del digitale, o forse addirittura guerra come la chiama Michele Mezza nel sottotitolo del suo ultimo libro. Lui parla di vincitori e vinti, ma forse non è questa la vera questione, perché la vera impresa è accogliere i profondi cambiamenti senza perdere per strada importanti pezzi della società. Una transizione che sarà più rapida di quelle che abbiamo conosciuto nel secolo scorso, ma che richiederà ancora tempo e pazienza.
E veniamo a Varesenews. Per una volta ci sentiamo davvero orgogliosi del lavoro che stiamo facendo. Il nostro giornale continua a crescere. Ogni giorno oltre 65.000 persone vengono a farci visita e aprono 400.000 pagine. In tanti, addetti ai lavori e non, ci chiedono sempre più spesso le ragioni di questi numeri e del successo. Credo ce ne siano tante, alcune nemmeno ce le immaginiamo, ma tanto è, Varesenews sta costruendo un pezzo della storia del nuovo modo di fare giornalismo e di fare informazione. Crediamo che ci siano tanti protagonisti oltre a chi ci lavora. Su tutti voi lettori. Non tanto perché ogni mattina cliccate da qualche parte per arrivare alla nostra home page, o perché meglio ancora la tenete come pagina di apertura del vostro pc, o nella schermata del vostro smartphone, ma perché fate comunità. La fate tra voi, la fate con noi. Utilizzate la rete e state nella rete, così come ne siete capaci.
Varesenews è così diventato un vostro compagno di viaggio in cui trovare le notizie, ma anche stimoli di riflessione, curiosità, e perché no? anche qualche “stupidaggine” in cui cacciare la testa per distrarsi. Trovate blog di gente diversa, sempre più sport e tanto, ma tanto altro. Lo diciamo da anni,stiamo da una parte, ma mai faziosi e non siamo più (qualora lo fossimo mai stati) contro qualcosa, ma per qualcosa.
Una vera ragione del successo sta nel guardare con affetto e simpatia a quel lavoro straordinario delle Acli di Cassano Magnago, coscienti però che occorre guardare avanti. Sta nell’essere dentro la comunità, ma con il cuore e la mente nei processi di cambiamento. È faticoso, anche perché mentre si vive una fase di così profondo turbinio è difficile trovare il tempo, il metodo per fare analisi. Si lavora e si guarda alle cose da fare. Arrivano però momenti in cui è necessario anche ripensare a ciò che si sta facendo.
Nel 2010 Varesenews ha investito molto nella partecipazione a tutto quanto poteva riguardare il web e il giornalismo. Siamo andati, diversi di noi, in giro per l’Italia in lungo e in largo, ci siamo confrontati con tanti mondi diversi, abbiamo assistito a seminari, convegni e qualche volta siamo stati anche tra i protagonisti dall’altra parte del tavolo. Abbiamo perfino vinto premi e dopo oltre tredici anni siamo felici di portare Varese nel mondo.
Non era scontato arrivare fin qui. “Siete stati bravi allora. Oggi è facile crederci”, ci ha detto con simpatia il sindaco di Varese al termine della conferenza con Michele Mezza, PIno Gaffuri e Giovanna Bianchi Clerici, tre pezzi da novanta della Rai. Si discuteva della società digitale. Noi ne siamo protagonisti, ma sempre più ci è chiaro che lo siamo insieme con ognuno di voi.
Stiamo progettando altro, vi terremo informati.

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