Quanto conta Internet in politica? Quanto i social network?
Se guardiamo alle primarie del centrosinistra a Milano, ancora una volta verrebbe da dire che contano moltissimo. Dopo tanto parlare del "caso Obama" iniziamo a poter riflettere su questo fenomeno guardando solo a casa nostra.
Per semplificare prendiamo soltanto Facebook, il più popolare e seguito tra i social media.
Giuliano Pisapia ha condotto una parte della campagna utilizzando questo mezzo e cercando di diffondere materiali sulla rete. Il candidato vincente ha 12.453 fans e questi sono destinati a crescere.
Stefano Boeri non ha snobbato Facebook, ma si è fermato a 5.413 fans. Negli ultimi post pubblicati Pisapia ha sfiorato i duecento commenti e a 600 persone è piaciuto quello che ha scritto. Per Boeri i numeri (ma ovviamente la sconfitta non è come la vittoria) sono minimali con una trentina di commenti e 130 "mi piace". Gli altri due candidati non avevano nemmeno profili pubblici su Facebook.
Sarebbe sciocco pensare che Pisapia abbia vinto le primarie grazie ai social network o alla Rete. Resta interessante capire però come mai chi usa Internet si riveli poi vincente.
Non ci sono risposte certe e chi le ha imbroglia. Quello che è certo però è che siamo tutti ormai nell'era della condivisione, e questa ha le sue regole. La prima è condividere, ma si può fare solo a condizione di saper ascoltare e quindi comprendere cosa stia cambiando. Non bastano più le categorie del passato e non bastano più manifesti e paginate sui giornali.
I risultati sono lì da vedere.
2 commenti:
come sempre lucido, caro Marco.
Secondo me, Facebook per il 90% è fatto da slogan e aiuta, quindi, chi è fascista o chi fascisteggia. Il restante 10% va a colpire quella poca gente che non si limita al solo "link", ma si sprona a leggere un "post" intero. E' un buon mezzo di condivisione, tutto qui.
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