«Usare la rete è ormai una necessità per chi fa politica e vuole essere trasparente».
Il sito di Raffaele Cattaneo compie un mese e l'assessore è soddisfatto del lavoro fatto fin qui. Finalmente si utilizza internet nel modo giusto. Pulito, semplice da navigare, aggiornato, con tutti gli strumenti compresi i video. Cattaneo tiene un vero e proprio diario sulle sue attività. C'è un'agenda, ci sono riflessioni. Insomma, uno spazio vivo e dinamico. Mancano solo i commenti dei cittadini, area che però è in arrivo.
«So di dirlo a chi lavora da anni, ma questo strumento già oggi è imprescindibile per comunicare. Ci stiamo lavorando da tempo. Abbiamo aspettato perché non eravamo completamente soddisfatti delle soluzioni che ci venivano presentate».
Cos'è che l'affascina di più del web?
«Il modo di comunicare. Il sito costringe ad essere veri, a mostrarsi per come si è. Non c'è qualcuno che media tra il mio pensiero, le mie azioni e i cittadini. Non c'è più la scusa che i giornalisti non capiscano e questo non è un lavoro che puoi delegare a un collaboratore. I lettori giudicano da soli e si accorgono se non sei vero».
Ma secondo lei c'è un reale interesse?
«Certamente. Obama insegna. Già oggi non si può più prescindere dal web, figuriamoci quando le generazioni dopo le nostre, che sono nate con Internet, cresceranno e assumeranno maggiori responsabilità. Chi fa politica non può più fare a meno di questo strumento».
È presto per fare un bilancio, ma è cambiato qualcosa nel suo modo di comunicare?
«Credo che la cosa più importante sia il fatto che quello che scrivi è tuo e quindi si vede chi sei. Vorrei che la gente incontri me, conosca chi sono, cosa penso e mi valuti non solo per quello che faccio».
Questo però richiede anche una forte interazione. Oggi il suo sito non prevede la possibilità di lasciare commenti. Come mai?
«È vero e lo so. Ho voluto fare un primo passo e farlo bene. Per questo ho aspettato così tanto per iniziare a usare il sito. Stiamo lavorando, con il mio staff, per passare presto a una nuova fase e ci sarà perciò un'evoluzione di quanto è stato fatto finora. Del resto è solo un mese che abbiamo avviato il sito».
Il diario come "pendolare" sta avendo un buon successo. Proseguirà questo lavoro?
«In queste settimane ho ricevuto molte richieste dai pendolari di tutte le zone della Lombardia. Mi invitano e vorrebbero che conoscessi direttamente lo stato dei trasporti. È un'esperienza importante, utile e intendo proseguire almeno fino ad aver viaggiato sulle principali linee ferroviarie».
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