"Le scelte si moltiplicano. Al supermercato. Al lavoro. All'ospedale. La libertà di scelta è un desiderio quando ce n'è poca e un'angoscia quando ce n'è troppa". Inizia così un interessante post di Luca De Biase sulla necessità di prendere posizione su questioni delicate e quindi scegliere.
"Siamo chiamati a scegliere sempre più profondamente della nostra vita. - continua De Biase - E della vita degli altri. Di quelli che ci sono e di quelli che non ci sono ancora. Chi si pone come generatore di principi deve essere coerente. Non può parlare come se la vita fosse sacra quando riguarda la famiglia ma poi ammettere che esistono guerre meno ingiuste di altre".
Un post originato dalla "vicenda di Eluana (Repubblica, Gilioli, Corriere, Repubblica, Mante, Gennaro, Marcello, Village, Inyqua, Antonio, Tom, Mau, Fiore, Polvere...). Ma non solo... Penso che dovremmo prenderci il tempo di riflettere molto. E non vivere queste cose come questione di schieramento. E penso che non ci stiamo riuscendo come italiani. E penso che questo rischi di renderci schiavi dell'oscurantismo... E che che parlarne - in ritardo - anche con un post troppo lungo come questo possa essere forse un dovere. Ma purtroppo certamente non un piacere".
Altrettanto interessante a questo proposito anche la presa di posizione del dottor Giuseppe Remuzzi, direttore dell'Istituto Mario Negri, pubblicata nei giorni scorsi su Varesenews e Bergamonews
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