mercoledì 4 aprile 2012

Matto per la Lega


Mi prenderete per matto, ma ho un certo rigetto per come i media stanno trattando la vicenda della Lega. Chi mi conosce sa bene che non ho mai avuto simpatie per questo movimento. Troppo rancore, troppa ostilità verso il prossimo. "Padroni a casa nostra" è una delle affermazioni più brutte che si possano sentire, perché non significa niente ed è carica di tensione.

Riconosco però la passione, la carica sincera di tanti militanti e dirigenti, la bontà di alcune istanze leghiste e anche la spinta a un certo rinnovamento (per la verità ormai ossidato da tempo), ma resta un mare di differenza tra la mia visione della vita e quella dei leghisti. Oggi però non riesco affatto a gioire, come invece emerge da tanti articoli e soprattutto servizi televisivi che si scaraventano addosso a Bossi e la sua famiglia.
Ho già visto la caduta di un politico leghista anni fa, il sindaco di Varese Aldo Fumagalli. Anche allora, malgrado la sua arroganza e diverse cattiverie nei miei confronti, non gioii. Troppo facile fare i forti con i deboli. E in quel momento, sotto inchiesta e ormai dimissionario, Fumagalli lo era.
La Lega va battuta culturalmente, politicamente, attraverso un'operazione sociale che dia il consenso ad altre posizioni. Questa è la democrazia e questo il procedere di un Paese sano. Se allo sventolare dei cappi (immagine leghista dal Parlamento rimasta come segno indelebile), si fa sentire il rumore delle chiavi di una galera non andiamo da nessuna parte.
Tanto più che il consenso della Lega poggia su una base popolare. L'idea rivolta verso i politici "lo vedete che siete tutti uguali" ci fa perdenti tutti e sicuramente meno democratici.
L'Italia è costellata da sempre di leccaculo e voltagabbana. Ci farebbe bene avere un diverso equilibrio, e soprattutto una maggiore umanità. La giustizia farà il suo corso e speriamo avvenga velocemente.

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