giovedì 24 febbraio 2011

Il cigno nero

La ricerca della perfezione ha un prezzo altissimo. Tanto più se per raggiungerlo occorre scendere agli inferi, dopo che per una vita questi venivano negati. Sullo sfondo di una storia legata alla rappresentazione del Lago dei cigni, con Il cigno nero, va in scena il dramma di una ragazza che arriva alla realizzazione del suo sogno, e si ritrova divisa tra l'essere la bambina perfetta protetta da una mamma ossessiva e la richiesta di lasciar passare il suo lato "nero", quello più nascosto, preda delle emozioni.
Per Il lago dei cigni c'è bisogno di una ballerina che possa interpretare il Cigno bianco con grazia e innocenza, ma anche il Cigno nero, ingannevole e sensuale. Nina si cala perfettamente nei panni del Cigno bianco, ma Lily è la personificazione del Cigno nero. Mentre le due giovani ballerine trasformano la loro rivalità in un'amicizia contorta, Nina comincia a conoscere meglio il suo lato oscuro e lo fa in maniera tale da rischiare di essere distrutta.

L'interpretazione di Natalie Portman è perfetta, in un film che non concede tregua. Richiama tutti gli archetipi del femminile con i rischi della negazione delle proprie ombre, che in questa storia è rappresentato nel cigno nero. Nina cerca la perfezione, ma non può raggiungerla se non scendendo fin negli inferi che libereranno il cigno nero. Troppo per lei, e la sua storia, malgrado le grandi differenze ricorda uno dei miti più antichi della storia, quello di Inanna ed Ereshkigal, sorelle così tanto diverse, il cui rapporto si conclude con la tragedia più terribile.
Un film impegnativo e profondo. Non è una passeggiata, ma merita molto.

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