mercoledì 10 marzo 2010

Ciao Marino

Sono da poco passate le sette quando Giorgio mi chiama. Una notizia terribile. Di quelle che non vorresti davvero sentire. Marino Bergamaschi ci ha lasciati. Un infarto martedì sera a Milano, subito dopo una riunione, lo ha stroncato. Si è portato via il suo corpo, non la sua energia, il suo pensiero, i suoi progetti, i suoi valori.
Un uomo libero e attento a tutto quello che viveva.
Ho scritto un ricordo su Varesenews.

"Con moto andante ondoso". Rispondeva così ogni volta che gli chiedevo come stava. E si resta increduli, senza parole quando ti arriva una telefonata così, poco dopo l'alba, per avvisarti.
Marino è uno di quegli uomini che ti lasciano un segno. Emiliano, passionale, deciso, caparbio, iroso quanto dolce, sempre attento alle persone con tanta sensibilità. È stato un uomo libero. Di un'intelligenza straordinaria, uno di quelli che studiava e leggeva in continuazione. Amava ricordare la sua esperienza nel centro studi della Cisl a Firenze. Una formazione che lo avrebbe portato ai vertici dell'organizzazione sindacale per quasi vent'anni e poi per altrettanti in quella dell'associazione artigiani.
Aveva nella testa e nel cuore le persone, soprattutto i più deboli. Viveva il suo cattolicesimo nella prassi, nell'impegno quotidiano per cambiare ogni elemento di ingiustizia. E intorno a questo era imperniata la sua vita.
Ogni incontro con lui era un grande piacere. Si parlava di tutto, di politica, economia, di territorio, del mondo dei media. Ma la cosa che lo entusiasmava di più, gli accendeva quel suo sorriso dolcissimo, era quando parlavamo dei nostri figli e dei suoi nipotini.
Ci mancherà. Ci mancherà tanto. Ci lascia un patrimonio importante, di idee, di valori, di carica umana e professionale.

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