venerdì 19 marzo 2010

Chi paga e chi ci guadagna

Ogni volta che si apre uno spazio alla cultura è bene brindare. E così l’inaugurazione della nuova galleria d’arte moderna di Gallarate è una bella occasione per far festa. Un territorio cresce e migliora non solo grazie alla propria economia, all’operosità, ai servizi, ma alla ricerca della felicità. E questa si trova nel bello. E allora cosa ci può essere di meglio delle arti?
È comunque giusto porsi la domanda che stanno facendo tanti cittadini: si ma chi paga? Paga la collettività, pagano le istituzioni nazionali e non, pagano alcune imprese lungimiranti, che credono che il loro compito non si fermi alla sola produzione della ricchezza, perché se un territorio vive bene tutto migliora.
Si potrebbero impiegare meglio queste risorse? Può essere, ma cosa c’è di più grande della ricerca della felicità e del bello?
C’è una questione importante da tener presente e gli interventi di Vincenzo Coronetti sulla Prealpina e di Adriano Gallina su Varesenews in due riprese bene l’hanno posta. Chi coordina la cultura su questo territorio? Cosa è necessario fare perché la pietanza sia saporita e gustosa, restando nella metafora gastronomica? Uno spazio così importante, come sarà la nuova galleria d’arte, non può essere pensato solo come una questione di Gallarate. Non lo può essere perché l’investimento va ben oltre chi lo gestisce. Il MAGa può diventare uno dei nostri ambasciatori nel mondo. La sua attività può stimolare migliaia di giovani, di cittadini avvicinandoli all’arte e attraverso questa al gusto del bello. Oltre a ciò tutto il territorio potrà beneficiare di effetti economici, come è già successo in altre città italiane.
C’è solo una condizione però perché questo accada. Occorre crederci. E credere che, per quanto bene si lavori, da soli non si può fare. E i primi a doverci riflettere sono proprio i vertici della nuova struttura. Troppo grande e troppo costosa per essere solo un buon pasticcino, ma anche troppo piccola per pensare di sostituirsi a una intera torta. Se poi il sapore non piacerà a tutti pazienza. Resteranno altri dolcetti a far da contorno.

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