mercoledì 24 febbraio 2010

L'essenziale è invisibile agli occhi

Il libro ha un fascino e l'energia che sviluppa supera ogni immaginazione. Così una sera un gruppo di varesini aderenti ad Anobii decise di uscire dal virtuale e gustare i sapori di una pizza.
Questa è la preistoria. La cronaca riguarda invece il primo evento dell'associazione Controluce. Quarta di copertina è un progetto che prende il via alla libreria del Corso di Varese e da lì in tutto il mondo. L'idea è semplice e, come spesso accade, proprio per questo rivoluzionaria. Nella libreria verrà collocato "un espositore che contiene le “quarte di copertina” in braille e in caratteri per ipovedenti dei libri appena pubblicati. Con questo progetto, quindi, anche ai non vedenti e agli ipovedenti sarà concesso il piacere di ‘curiosare’ in piena autonomia tra gli scaffali di una libreria".
Questa è solo la prima proposta di Controluce.
E torniamo così alla storia che parte da Livia, una delle partecipanti di quella famosa cena di Anobii.
Un giorno mi chiama e mi racconta il suo progetto: un museo tattile. Resto lì. Un'idea di una potenza incredibile. E mi riporta alla mia infanzia, a zio Tommaso, rimasto cieco da bambino. Gli esplose in mano una bomba, uno di quei terribili "residuati bellici" che continuano a mietere terrore in tante aree del mondo. Quel bimbo perse alcune falangi di una mano, ma quel che fu più drammatico, la vista. Non si diede per vinto e con una tenacia incredibile, dal cuore della Sicilia, si impegnò fino ad arrivare a una lunga carriera di insegnamento della storia e della filosofia.
Con lui ho passeggiato, giocato a carte (vinceva sempre lui perché secondo me barava leggendo anche le mie carte mentre me le dava), discusso a lungo. Ma il ricordo più bello è quello delle lunghe ore a leggergli giornali e libri che lui "traduceva" in braille. Oggi ha una piccola biblioteca con quei lavori. Per noi nipoti era un mito. Ogni tanto prendeva moglie e figli e andava a "vedere" le città. Diceva proprio così con noi sempre increduli. Non era ancora tempo, per noi ragazzini, della lettura del Piccolo principe che narra così bene che "l'essenziale è invisibile agli occhi".
Quando Livia mi ha raccontato tutti i suoi progetti la memoria mi ha riportato a questa delicata esperienza.
E così l'ultima volta che ho rivisto zio Tommaso, due mesi fa, abbiamo parlato a lungo del museo tattile.
E dai libri, dall'energia di un piccolo gruppo di persone nasce un progetto che ci riguarda tutti e non solo quanti non hanno la vista.

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