La prossima uscita del ministro sarà dedicata al tempo. Al fatto che non ci sono più le mezze stagioni di una volta. Ma che Paese è quello dove il massimo responsabile di un settore nevralgico per l'amministrazione dello Stato mette alla berlina un giorno si e l'altro pure i propri collaboratori?
Stavolta gli statali, dopo esser stati dei veri fannulloni, degli assenteisti cronici, dei furbetti per cui van pensate tutte, si scoprono anche dediti alle spese private in orario di ufficio.
Brunetta è proprio un mago della comunicazione, ma il suo dicastero però sarebbe un altro e forse occorerebbe ricordarglielo. Se invece di rilasciare interviste e gettare discredito su tutti i lavoratori il ministro mettesse in atto normali procedure di richiamo e di sanzioni disciplinari per eventuali furbetti non sarebbe meglio?
Oppure il disegno del ministro è ben altro che quello di far funzionare meglio la pubblica amministrazione. Allora così si spiegherebbe molto meglio questa foga nello screditare tutto e tutti.
2 commenti:
Anche a me sta nu po' sul gozzo questo berlusconiano che sostiene di essere socialista. Certo un po' ha ragione quando si parla di pubblica amministrazione, perché lì nessuno si preoccupa del risultato del proprio lavoro. Non è un buon metodo quello di Brunetta, perché attira il giudizio sommario e la chiacchiera da bar. Un giudizio negativo sull'amministrazione dello stato non dovrebbe però sfuggire neppure ad una critica obiettiva. Ve lo dice uno con un padre pensionato del catasto ed una madre pensionata a 40 anni dall'ufficio imposte. Possiamo dire che lì anche i più diligenti hanno un andazzo che nel privato, neppure nelle grandi aziende, non esiste.
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