sabato 2 agosto 2008

Sette in condotta

Non vedo perché scandalizzarsi della proposta di ripristinare il sette in condotta. Quello che deve preoccupare è il vuoto assoluto di idee, cultura, programmazione, indirizzo della scuola. Anziché studiare e poi proporre qualcosa di duraturo e che cambi in modo serio le cose ogni ministro ha le sue fisime e crede che le proprie idee siano la soluzione a ogni male. E così adesso la Gelmini rimette i grembiuli e il voto di condotta come elemento curriculare che possa contrasare il bullismo e ridare status e potere a chi sta in cattedra. Gli venisse mai in mente di coinvolgere chi ci lavora nella scuola, dai ragazzi, ai bidelli, al personale di segreteria e poi via via fino agli insegnanti e ai dirigenti scolastici. No, scherziamo! Sarebbe chiedere troppo. E allora avanti ognuno con le proprie fisse. E bene fa Il manifesto oggi a dedicare la prima pagina a questo argomento e con una vena polemica a mettere la foto delle famose corna di Berlusconi a un vertice Ue del 2002. Così, tanto per farci ridere dietro ancora un pò.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

La valutazione della condotta è un elemento importante, soprattutto per far capire che a scuola non si va solo per imparare delle nozioni, ma sopratutto la convivenza con gli altri (esperienza che oggi appare improba per alcuni). Ovviamente il voto in condotta ha senso solo se, per primi, i docenti si porranno ai loro alunni come modelli, lavorando serenamente, seriamente, con passione e soprattutto con un atteggiamento maturo. Per esperienza, il 7 in condotta, qualche volta andrebbe assegnato anche a qualche prof!


DELLEPROF

Bosina - La Mamma Bionica ha detto...

Io onestamente fino a quando non è saltato fuori il "caso" non sapevo nemmeno fosse stato abolito, il sette in condotta!
Per carità, ripristiniamolo e alla svelta.
Ad ogni modo sono dell'avviso che in Italia studino in troppi, e per nulla meritevoli.
Una scrematura all'inizio non farebbe male. Ma che criterio adottare? Una selezione a priori ad esempio ai licei? Consentire solo a determinati ordini di scuola l'ingresso all'università? E allora perché non ripristinare medie e commerciali? Forse sarebbe la soluzione perfetta. Già che ci siamo, reintroduciamo le scuole speciali, così tutti coloro che hanno bisogno di cure particolari, insegnanti di sostegno, di lingua italiana ecc ecc ricevano un'istruzione adeguata e non facciano perdere il treno agli altri.
Questo il Manifesto non credo che lo dica... e che scherziamo, uno solo che osasse scriverlo sarebbe tacciato quanto meno di razzismo.