Maroni mi è simpatico. L'ho incontrato tante volte, in situazioni sempre diverse, ma è sempre stato un piacere.
Un leghista "anomalo", "godereccio", attento, intelligente. Con il tempo è diventato sempre più un politico accorto, capace e sicuro. Divertente il suo racconto di quando la prima volta da ministro degli interni nel 1994 "scomparve" da un'uscita secondaria di Montecitorio per torare in albergo mentre la polizia lo cercava per tutta Roma.
Altri tempi. Adesso il nostro ministro è alle prese con ben altre situazioni. Da settimane sta facendo delle campagne sulla sicurezza che lasciano a bocca aperta. L'uscita sui poteri speciali ai sindaci è solo l'ultima delle trovate. Maroni non è uno sciocco ed è attentissimo agli effetti mediatici delle sue iniziative. Sa che la gente, soprattutto la sua, quella leghista ma non solo, dopo aver sentito tanti proclami vuole fatti. E così si cavalca l'insicurezza. Ma restano inattese delle domande fondamentali. Caro ministro quando la vedremo impegnato in prima persona con i veri problemi della sicurezza di questo paese? Quando la vedremo a Scampia, a Napoli, a Locri, a Palermo alzare la voce e prendere provvedimenti contro la mafia, la camorra, la ndrangheta? A quando le battaglie contro il capolarato che è la piaga drammatica che sfrutta i clandestini e li tratta come schiavi? In Italia ogni anno muoiono sul lavoro il doppio delle persone assassinate. Questa è una vera priorità altro che mendicanti e degrado urbano.
Caro Maroni, ma pensa davvero che siano gli zingari, i rom, gli accattoni, i lavavetri, le prostitute, gli immigrati il problema numero uno di questa Italia che non passa giorno che non venga derisa dai paesi vicini?
Altro che sicurezza, molti provvedimenti sembrano pensati e organizzati per alimentare paure e insicurezze. Il nostro paese ha bisogno di maggiore cultura, di maggiore solidarietà, di maggiori spinte all'apertura e non finte strategie che alimentano solo inutili odi e diffidenze.
Bene fa Antonio Albanese che, nell'ultimo suo spettacolo teatrale, mette in scena il ministro della paura, quella stessa figura che abbiamo visto in azione in alcuni momenti bui del nostro paese.
Lei ministro "Bobo" è troppo simpatico per prendere quel ruolo. Ci pensi.
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