«Cosa c'è di nuovo?» Arriva un pò claudicante e il giovane fisioterapista deve richiederglielo tre volte mentre lui fa le facce più strane. Ha un problema alla caviglia e deve fare una dozzina di sedute. Nello spazio delle parallele una signora prova a rimettersi in piedi e a riprendere a camminare.
Nella piccola palestra di via O. Rossi c'è un'intera umanità. Un gruppo di fisioterapisti, di tirocinanti con tanti pazienti in un'atmosfera quasi familiare e ci si fa l'idea che giorno dopo giorno molti si conoscano.
Un mondo, come tanti, che lavora, offre servizi, ascolta fatiche e sofferenze e aiuta a lenirle, superarle, rimediare a qualche guaio che in un'età più avanzata diventa fonte di gravi preoccupazioni.
Gli spazi sono quelli che sono ma le persone che lavorano sono tutte gentili ed accoglienti. Uno spaccato di Italia che viene raccontato poco. Quanto è più facile scandalizzarsi per tanta mala sanità e quanto poco si valorizzano professionalità che con piccoli gesti, ogni giorno, restituiscono speranze e sorrisi.
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