giovedì 21 febbraio 2013

Zero Dark Thirty

La curiosità era tanta e Zero dark thirty non la delude. Però...
Questa è una di quelle storie che non può esser vista pensando solo alla fiction. La regista lo dice apertamente fin dall'inizio: "è tratto da fatti realmente accaduti" e lo sviluppo sembra non smentirla. Allora però nascono diverse domande. La prima su tutte: come hanno fatto? Dove hanno preso tutte quelle informazioni? La seconda riguarda gli Stati Uniti. Ma come è possibile che sull'omicidio di JFK ci sia ancora il segreto di stato e su una questione di dominio mondiale loro spacciano la loro verità, fornendo anche dovizie di particolari?
Insomma, purtroppo qui non mi riesce di pensare al film senza riflettere su un pezzo di storia contemporanea, ancora viva e ben attiva. L'assassinio di Bin Laden, e prima ancora la stagione delle torture, non è un evento come un altro.
Se invece si guarda al film, come una storia cinematografica e basta, il lavoro è decisamente ben fatto, seppur troppo lungo e a tratti lento. In ogni caso, con tutte le perplessità del caso, rende bene e merita di esser visto.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Io l'ho trovato sensazionale.
L'ho guardato con il mio ragazzo al cinema appena uscito, e se non fosse stato per una coppia 50enne cafona e maleducata seduta dietro di noi, me lo sarei goduta anche di più.
Ad ogni modo, sì, è un film da vedere come tale, perchè se ci si fanno domande sulla realtà dei fatti potrebbero non esserci mai delle risposte.
Come per tutto loro fan sapere ciò che vogliono che si sappia.
Nel film del resto apparte le torture verso i complici non c'è nulla che possa infangare il governo americano, differentemente da certi documentari che ho visto sempre a questo proposito.