domenica 17 giugno 2012

La community scalda la Repubblica delle idee

Ezio Mauro con Riccardo Luna 
"Porto a casa l'immagine di molte persone che ci hanno detto grazie. Un segno di quanto si possa ancora apprezzare la gratuità. Torniamo a casa volendoci un po' più bene. Un grazie a tutti quelli che hanno lavorato e alla nostra community".
Ezio Mauro rompe quel suo fare un po' distaccato e lascia passare l'emozione per una piazza piena tutta per lui e il suo giornale. Sono le 18 di domenica e ormai della festa di Repubblica resta da ascoltare solo la splendida voce di Francesco De Gregori.

Il direttore aveva aperto 74 ore prima una lunghissima kermesse che aveva invaso tutto il centro di Bologna. Un mix tra festa, festival, grande laboratorio, luogo di incontro. Un grande evento che è difficile racchiudere in due battute. Basta guardare il cartellone del programma.
Ho avuto il piacere di ascoltare Ezio Mauro in apertura, Baricco sui nuovi barbari, Umberto Veronesi, Carlo Petrini, Michela Marzano e poi Giuseppe Smorto che ha intervistato Gianni Mura. Quest'ultimo è stato la sorpresa più divertente e anche emozionante.
Michela Marzano mi ha incantato. L'atmosfera per le vie della città stregava, malgrado la difficoltà di accedere e le lunghe code. In ogni caso, un grazie a Repubblica per questa iniziativa stupenda. In diretta video ho ascoltato Eugenio Scalfati intervistato da Concita De Gregorio.
La bellezza di questo evento non sta nei suoi specifici momenti, malgrado siano tutti di livello altissimo, ma nell'apertura che il giornale ha fatto alla società portando le proprie proposte e la propria capacità di visione del mondo. Repubblica si è messa in ascolto, oltre ad usare bene i megafoni che disponeva nella quattro giorni bolognese.
Ezio Mauro pondera bene le parole e gli da il giusto valore. Nel chiudere la festa, o il festival come lo ha chiamato lui, ha ribadito l'entusiasmo per l'incontro con la community. "Repubblica non sarà un partito perché non è il nostro mestiere. A quello siamo molto attaccati e lo esercitiamo con passione e autonomia". Con poche parole Mauro ha spiegato come sia cambiato il ciclo delle notizie con il digitale e perché il giornale di carta abbia ancora una grande funzione di sintesi. Un passaggio chiaro e credibile.
Se ascoltata, Bologna porterà un grande patrimonio a tutto il gruppo di Repubblica.
Appuntamento all'anno prossimo, sempre nella città emiliana: parola di Ezio.

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