lunedì 27 febbraio 2012

Tre atti e due tempi

Non avevo mai letto niente di Giorgio Faletti. Poi complice un regalo natalizio, un commento di Manuel e un momento di pausa in letture "più impegnate" o consuete (vedi Camilleri o simili), ho divorato Tre atti e due tempi.
Il romanzo narra la storia di Silver, un magazziniere con un problema con la giustizia nella giovane età, che si ritrova a far carriera e, ormai avanti con gli anni, vive una giornata storica, quando la squadra di calcio per cui lavora si gioca la partita della storia ai playoff per salire in serie A. Peccato che qualcuno si sia venduto il risultato. Del resto l'opportunità è grossa  e il giro di soldi ancora di più.
Faletti entra in punta di piedi, facendosi aiutare, nel mondo del calcio scommesse. Lo fa con cura sviluppando una storia che si intreccia a vicende familiari e a relazioni genitoriali complesse. Ne esce un libro godibile, a parte qualche eccessivo ammiccamento con il lettore nei passaggi in cui emergono piccole scene di vita quotidiana che si potrebbero anche evitare. Sapere che le rotonde non permettono più di mettere le dita nel naso durante la sosta a un semaforo non aggiunge molto alla narrazione.

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