Sono passati già tre mesi dal barbaro omicidio di Angelo Vassallo. L’ultimo articolo che raccontava le sue virtù, in fatto di qualità della vita e promozione del territorio, era uscito proprio sulle colonne di questo giornale. Argomenti cari alla nostra provincia, e che non smettono mai di far discutere.
Nei giorni scorsi è uscita la classica analisi dei giornali economici che ritraggono il Varesotto come una realtà “senza infamia e senza lodi”. Complessivamente risultiamo a metà classifica con qualche ragione di disappunto e diverse criticità. Insomma, ci ritroviamo, sempre più spesso, come quei genitori che andando a parlare dei propri figli con i professori si sentono dire che “è un bravo ragazzo, ma potrebbe fare di più”.
Le diverse analisi di quelle statistiche riflettono poi esattamente lo stesso atteggiamento con una visuale diversa. Troviamo giustificazioni a tutto, e sembriamo così come quei partiti che, dopo il voto, si ritrovano tutti, se non ad aver vinto, almeno a non aver perso.
Ecco, Angelo Vassallo non apparteneva a questa schiera. Lui diceva le cose con chiarezza, schiettezza e forza. Chiamava le cose con il loro nome senza il timore di suscitare polemiche. Era convinto che il mondo potesse cambiare solo a condizione che tutti se ne sentissero protagonisti. Per queste ragioni voleva salvare la specie rara di gigli di mare che crescevano sulle rocce di fronte alle spiagge della sua Acciaroli. Era una battaglia da sembrar folle in un mondo sempre più votato al profitto e alla sola crescita economica.
Lui credeva che l’uomo dovesse ritrovare una dimensione culturale e spirituale, dove ci fosse il massimo spazio per l’espressione della sensibilità verso il proprio territorio e la vita quotidiana. Da qui l’attenzione per il suo comune con le sue frazioni, per gli animali, per gli ultimi e per il mondo intero. Aveva scelto di privilegiare la lentezza, e per questo Acciaroli era diventata “Città slow” e aveva raggiunto oltre il 70% di raccolta differenziata.
Una qualità della vita basata sulla ricerca e su elementi innovativi e non solo un ambientalismo a senso unico. Rompeva gli schemi tanto da credere nel federalismo come risorsa per il Sud e dichiararsi così “leghista”, lui che era un esponente convinto del Pd e di Legambiente.
Varese ha raccolto le tante sfide lanciate da Angelo Vassallo e in diverse occasioni ha organizzato iniziative per ricordarlo e rilanciare le sue idee. L’ultima, in ordine di tempo, si terrà martedì prossimo proprio nella città capoluogo. Una buona scelta visti anche i rischi delle infiltrazioni della malavita organizzata anche nei nostri territori. Legalità, ambiente, sviluppo, cultura e tradizioni sono sempre più legate tra loro. Non sono temi di una sola parte politica. Ci riguardano tutti e, nel rispetto delle posizioni di ognuno, confrontarsi e riprendere a progettare il futuro, sono la migliore risposta possibile.
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