giovedì 1 luglio 2010

Il conto alla rovescia di un sogno

Ci sono sogni di cui è difficile trovare le origini. Capisci il richiamo, il fascino, magari anche l’elemento di sfida, ma perché nascano resta un pezzo di mistero.
Il viaggio ha sempre questa caratteristica. Poco conta se è in terre lontane, se si sviluppa lungo sentieri di montagna fatti e rifatti o nelle stradine di una città sconosciuta.
Da oggi in un nuovo blog, In vespa, racconto i preparativi di un lungo giro in vespa.
Partenza il primo di agosto, quindi tra un mese, da Ventimiglia e arrivo il 31, o giù di lì, a Trieste.
Circa 3.600 chilometri lungo la costa del Belpaese. Giorno dopo giorno lo racconterò in diversi modi. Il web con questo blog, con Facebook, Twitter, Youtube, Flickr, Varesenews, Lombardianews, L’unità online sarà protagonista. Insieme anche collegamenti quotidiani con Radio Number One e articoli sulla Prealpina e sull’Unità.
Tutto il viaggio sarà seguito da una vera e propria band con me fisicamente itinerante. L’altro componente, quello misterioso e affascinante sarete voi che, per ragioni diverse ogni tanto, potrete stimolarne racconti e visioni.
Inizia il conto alla rovescia.

5 commenti:

Carlo Cattorini ha detto...

BUON VIAGGIO!
noterà che... più pericolose delle strade sono i motociclisti che non adeguano la loro guida alle strade che percorrono e al traffico veicolare incontrato!
in tutte le scuole guida del mondo insegnano a prevedere gli errori degli altri per prevenirli, mantenendo calma e attenzione continue, invece c'è sempre il motociclista che va veloce e poi si trova una macchina imprevista che stava facendo manovra e che ovviamente non poteva vederlo perché lui non era lì quando essa cominciava a fare manovra (è lui l'imprevisto, non quella macchina)

Carlo Cattorini ha detto...

solo per avere il vantaggio della maggiore agilità e della più facile parcheggiabilità... accetta il rischio che la situazione vada fuori controllo? rischio non limitato al solo motociclista ma esteso anche a chi può incontrarlo per strada...

http://www.motoblog.it/post/3363/allarme-aci-censis-moto-troppo-pericolose

Carlo Cattorini ha detto...

Buongiorno signor direttore.
Oggi ho avuto emozioni brutte e condensate tutte in un solo momento all'inizio della giornata.

A Gallarate, mentre stavo andando al lavoro, stamattina alle 8:55 stavo attraversando a piedi Corso Sempione dal lato di BancaIntesa al lato di via Dante, sulle strisce pedonali; stranamente non c'erano automobili posteggiate sui marciapiedi, alla mia destra c'era nella semicarreggiata destra una fila di automobili nel traffico lento in coda al semaforo e nella semicarreggiata sinistra c'era qualche automobile che avendomi visto si era fermata, anche alla mia sinistra c'era qualche automobile che avendomi visto si era fermata, io incominciavo ad attraversare, quand'ecco che un motorino a tutta velocità sorpassa le automobili alla mia sinistra e mentre io ero quasi in mezzo alla strada mi passa mezzo metro davanti a me a tutta velocità dalla mia sinistra alla mia destra...

Naturalmente la ragione sta tutta da una parte sola.
Poi al lavoro ho bevuto un po' d'acqua.
Carlo Cattorini

Carlo Cattorini ha detto...

Chi guida una automobile può controllare gli altri veicoli, i pedoni, i semafori, i bambini, con molta meno fatica rispetto a chi guida una motocicletta.
Occhio che la causa principale degli incidenti non è la velocità ma la fatica (da fare per tenere tutto sotto controllo) che i conducenti possono non riuscire a mettere!
...infatti molte motociclette possono passare da zero a cento in quattro secondi...
E per poter arrivare a oltre la velocità doppio della velocità massima consentita a tutti in autostrada, dispongono di riprese pazzesche facilmente incontrollabili (e quando frenano non usano quattro pneumatici come le autovetture).
guardate anche qui:
http://www.asaps.it/showpage.php?id=26466&categoria=Comunicati%20stampa&pubblicazione=27.05.2010

Carlo Cattorini ha detto...

Ho sempre sostenuto che la pericolosità delle motociclette dovrebbe imporre la loro messa al bando.
Chi guida una motocicletta è lui a scegliere di servirsene, è lui che deve essere responsabile, per l'incolumità propria e per l'incolumità altrui.
Ho letto: "Si scontra con un camion, muore giovane motociclista"
http://www3.varesenews.it/gallarate_malpensa/articolo.php?id=178226
e ho letto: "Tampona un'auto, motociclista all'ospedale"
http://www3.varesenews.it/insubria/articolo.php?id=177950
e ho pensato: "chi ha maggiore potere di movimento ha il dovere di prevenire i disastri".
Condoglianze alla famiglia del morto.
Dicono che la maggioranza dei ciclisti si comporta male?
Mi pare che la maggioranza dei motociclisti siano tali per passione, non per necessità.
I ciclisti non investono la gente a 170 chilometri all'ora...