domenica 9 maggio 2010

Capaci di futuro

“A Luino sono un po’ generosi”. La sera dopo un magico incontro, in cui gli era stato conferito il Chiara alla carriera, Andrea Camilleri è intervenuto nella trasmissione di Fazio.
Quel premio gli è stato dato “per aver sedotto l’intero pianeta con i suoi racconti”. Una motivazione importante che è stata accolta da grandi applausi.
Una testimonianza del peso e dell’importanza della cultura. La forza di un messaggio che quando è vero, autentico, unisce al di là delle differenze. Camilleri è stato interprete perfetto di tutto questo e il suo affetto per Luino è emerso nel teatro di quella città, e poi riportato nella popolare trasmissione della Rai.
Negli ultimi giorni sono successi tanti altri fatti che possono farci riflettere in quella direzione. Protagonisti il mondo della scuola, della formazione e dell’economia. A dimostrazione che esiste un fil rouge che permette al nostro territorio di presentarsi a tutto il Pese e al mondo con caratteristiche che spesso restano troppo nascoste.
Alcuni istituti delle superiori in provincia stanno avviando corsi di lingue a noi lontane, come l’arabo, il russo e il cinese. E torna protagonista la voglia di innovazione, ma soprattutto la seduzione della cultura. Emerge anche da alcune parole dell’imprenditore Michele Tronconi, quando parla del nostro rapporto con la Cina. Il presidente di Sistema moda Italia sostiene che noi siamo rispettati, “perché ci considerano alla pari, in quanto espressione di una civiltà antica”. Una civiltà che ha una storia importante, e che non deve aver paura dell’altro, perché la conoscenza della cultura dell’interlocutore è sempre fondamentale per capire e saper agire. Questo non risolve certo i tanti problemi aperti con l’Oriente, ma certamente può cambiare prospettive.
Un altro personaggio legato a Varese ha spezzato ogni confine. Gianni Rodari, che verrà festeggiato nei prossimi giorni, è stato un ponte tra le scuole varesine e quelle di Shanghai. Sono piccoli segnali, ma ancora una volta indicano quale possa essere il peso e la ricchezza della cultura.
A questo proposito giocano un ruolo importante anche le Università, vere vetrine, oltre che luogo principe della formazione.
La Liuc e l’Insubria, insieme con le loro attività con gli studenti, promuovono il territorio e sono capaci di sviluppare iniziative importanti. La prima viene da un recentissimo tour per l’Italia per far conoscere la realtà di Castellanza ai tanti giovani che devono scegliere un ateneo per il loro futuro. L’essere piccoli diventa così un elemento distintivo, ma non per la sua possibile debolezza, ma per la possibilità di avviare relazioni costruttive tra il mondo del lavoro e quello del sapere.
L’Università dell’Insubria, da parte sua, è capace di attrarre personalità di grande rilievo come il presidente della Camera Gianfranco Fini che è venuto a Varese per tenere una lezione di due ore a oltre duecento studenti.
Tutto questo in dieci giorni e non è poco. Queste iniziative non nascono dal caso, ma sono il frutto del lavoro di tante persone diverse. Hanno come filo conduttore un’idea di futuro ed è proprio nel bello e nella cultura la sua forza.

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