In fila al Cup. L'impegata spiega a una signora, già alterata, che modulo deve far compilare al proprio convivente disoccupato per non pagar il ticket di una prestazione per il figlio.
«L'ho già scritto!» dice la signora.
«No, guardi è un altro foglio. Ci serve come autocertificazione» le risponde gentilmente l'addetta allo sportello.
Arriva lui urlando. «Che cazzo! Non possiamo passar per scemi con voi. Se qui si lavorerebbe professionali...». Sbraita e insulta ripetutamente l'impegata che prova a spiegare di nuovo con calma di fronte alla furia dell'uomo.
Una scena che chissà quante volte si ripete in una sola mattinata. Un po' di burocrazia indisponente e tanta, ma tanta ignoranza formano un mix che qualche volta diventa esplosivo. Scene brutte da vedere, ma ancor più da vivere per chi lavora.
1 commento:
Si scrive Ticket. Mia moglie gli errori li vede in un baleno quando scrivo qualcosa, allora lo faccio di nascosto, così non mi corregge. E' necessario dire alla gente cosa deve pensare, la si aiuta a risparmiare tempo. E necessario che la gente se la prenda con gli insegnanti fannulloni, le impiegate (precarie) del CUP, con il sud che mangia le tasse pagate dai cittadini del Nord. La gente non deve pensare troppo con la propria testa. Non deve leggere. Deve però guardare la televisione. ...Chi parla male pensa male, chi pensa male vive male...
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