
La lucidità estrema di Kapuściński emerge nell'analisi sui media. "Il pericolo, - afferma all'inizio del quinto capitolo, sta nel fatto che i media, divenuti una potenza, hanno smesso di occuparsi esclusivamente di informazione. Si sono prefissati una meta più ambiziosa, quella di creare la realtà. Sempre più spesso accettiamo l'immagine del mondo trasmessaci dalla televisione, senza vedere come esso sia veramente. La televisione ci porta a vivere in un mondo da favola". E poi continua "i media non sono interessati a rispecchiare la realtà del mondo, ma a competere tra di loro. Va a finire che i media seguono non la vita che realmente si svolge, ma i propri concorrenti"
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