lunedì 25 agosto 2008

L'esercito nei campi

Sarebbe ora di ripensare alla quesione sicurezza. E farlo velocemente sarà un bene per tutti perché ci vuole tempo per ottenere dei riscontri positivi. Fintanto che la questione verrà affrontata in termini di mero ordine pubblico con i soliti proclami sulla tolleranza zero, i risutati sono sotto gli occhi di tutti.
Le squallide aggressioni e gli stupri bestiali ai danni di turisti tedeschi a Napoli e di olandesi a Roma indicano con evidenza che quanto si sta facendo non basta. Alemanno ha fatto una pessima figura con le sue affermazioni, (che comunque avevano le loro ragioni) ma quello che è successo a Roma poteva succedere quasi ovunque. Segno che comportamenti bestiali non guardano di che partito è il sindaco prima di agire. Il centrodestra ha fatto un campagna elettorale all'insegna dell'insicurezza della capitale. E cosa è cambiato da allora? Ma verrebbe da dire e ora chi se ne frega. Siamo stufi delle polemiche politiche sulla pelle della gente. Oltre tutto questi ultimi fatti gettano discredito sull'Italia e non su Pdl, Pd, lega o partito dei pescatori.
L'esercito non serve a niente se non a generare meno sicurezza ancora. Non possono essere presidiate tutte le strade e le campagne del paese. Teniamo poi presente che omicidi e criminalità organizzata non hanno interrotto la loro azione.
E allora che fare? Per prima cosa trovare un terreno reale di confronto a livello politico che la smetta di far assistere a scene penose. Poi far sentire protagonisti i cittadini non in una battaglia a chi organizza meglio le ronde, ma di incentivi per una reale cultura civica che rimetta al centro etica, solidarietà, rispetto delle regole e attenzioni alle proprie comunità.
Ci vorrà del tempo, ma solo così le forze dell'ordine, e mai l'esercito, che ha altre funzioni e ruolo, avranno un reale ausilio di presidio del territorio, dove ogni cittadino si senta protagonista del benessere della propria terra e dei suoi abitanti.

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