Ferrero è il nuovo segretario di rifondazione comunista. Ha ottenuto 142 si, e 134 no battendo Nichi Vendola. L'ex ministro è per una linea dura e pura e riparte da Bandiera rossa. Contro tutto contro tutti. Addio all'unità della sinistra considerata il peggiore degli errori degli ultimi anni e addio dialogo con il Pd. Il governatore della Puglia non se ne va e non farà una nuova scissione. Una sinistra lacerata, un partito che si ritira nei suoi steccati e che vorrà fare i conti solo sulla base dell'antagonismo e dell'opposizione.
Torniamo all'ironia (ma anche alla saggezza) di Giorgio Gaber.
"Qualcuno era comunista perché credeva di poter essere vivo e felice solo se lo erano anche gli altri.
Qualcuno era comunista perché aveva bisogno di una spinta verso qualcosa di nuovo, perché sentiva la necessità di una morale diversa.
Perché forse era solo una forza, un volo, un sogno. Era solo uno slancio, un desiderio di cambiare le cose, di cambiare la vita.
Qualcuno era comunista perché con accanto questo slancio ognuno era come più di se stesso: era come due persone in una. Da una parte la personale fatica quotidiana, e dall'altra il senso di appartenenza a una razza che voleva spiccare il volo, per cambiare veramente la vita.
No, niente rimpianti. Forse anche allora molti avevano aperto le ali senza essere capaci di volare, come dei gabbiani ipotetici.
E ora?Anche ora ci si sente in due: da una parte l'uomo inserito, che attraversa ossequiosamente lo squallore della propria sopravvivenza quotidiana, e dall'altra il gabbiano, senza più neanche l'intenzione del volo. Perché ormai il sogno si è rattrappito. Due miserie in un corpo solo".
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